Il Buon Raccolto a.s. 2013/2014

Si ringraziano tutti i convittori e semiconvittori che hanno partecipato alle varie attività e alla redazione de “Il Buon Raccolto” 2014 Si ringraziano anche tutti coloro che hanno voluto fornire il materiale fotografico e collaborazioni esterne per la realizzazione de “Il Buon Raccolto” Si ringraziano gli educatori del convitto e tutto il personale del convitto e dell'istituto per il cortese aiuto. Maggio 2014“

Immagine

IL BUON RACCOLTO” Redazione Educatori: Patrizia Addante, Lauro Nicodemo, Renato Zoratti

La finalità del “giornalino” del convitto e di formare una conoscenza critica attraverso un percorso di esperienza volto alla riscoperta della cultura del territorio.In questo spazio-tempo le ripercussioni del mondo agricolo investono anche la sfera culturale e più in generale il futuro dell'ambiente in una logica di relazione con le realtà che ci circondano. Infatti, quest'anno a distanza di 100 anni dallo scoppio della Grande Guerra, abbiamo voluto intraprendere un percorso di “memoria” perché questo dramma che continua a riguardarci da vicino, appare ai più sfocata. Questa è la nostra storia: non saremo in grado di capire il presente se la dimenticassimo citando Enzo Biagi “anche una Nazione ha bisogno di antenati”.Non possiamo dimenticare come è sempre avvenuto nei secoli che il contadino,sia esso proprietario, mezzadro o fittavolo abbia ascoltato con terrore i primi rumori della guerra, perché, assetato di pace, sa che la guerra coincide con la sua rovina.La guerra di trincea è una guerra logorante di nervi, chi sopravvive ha modo di temperare nervi d'acciaio, eppure paradossalmente, nella Grande Guerra la virtù dei forti, di quelli destinati a sopravvivere, è la rassegnazione così è proprio il fatalista soldato – contadino che, grazie alla sua semplicità,si rivela più adattabile, più idoneo a trasformarsi in un ingranaggio dell'enorme macchina militare.La battaglia e la morte non hanno nulla di eroico.Si uccide per non essere uccisi. Abituati ad obbedire nella loro quotidianità e sopraffatti da sempre, i canti contadini reggono meglio degli altri la tragicità degli eventi. Ad ufficiali e sottufficiali, culturalmente più preparati, andò invece peggio.Partiti spesso come volontari sull'onda delle idee risorgimentali, si scontrarono fin da subito con una guerra che di “Radioso” ed “Eroico” aveva ben poco.( per avere copia del giornalino, gli interessati possono chiedere al referente di sede).

Il Buon Raccolto 3 2013-14.pdf